Esposizioni permanenti

Ultima modifica 20 gennaio 2020

Al Civico Museo di Scienze Naturali di Voghera sono presenti numerose e ricche collezioni riguardanti vari settori delle scienze naturali.

Sezione Zoologia

La sale dedicate alla zoologia vantano una considerevole collezione di reperti tassidermizzati, in  alcool e modelli, appartenenti a tutte le classi degli animali (dagli insetti ai vertebrati); si possono osservare esemplari di airone cenerino (Ardea cinerea), tarabuso (Botaurus stellaris) e innumerevoli anatidi; rapaci diurni come l’aquila di mare (Haliaeetus albicilla), la poiana (Buteo buteo) e il gheppio (Falco tinnunculus), o notturni come il gufo comune (Asio otus), la civetta (Athene noctua), l’assiolo (Otus scops) o il barbagianni (Tyto alba) e ancora, picchio verde (Picus viridis), martin pescatore (Alcedo atthis) e numerosi limicoli come il cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus), la pavoncella (Vanellus vanellus), piviere dorato (Pluvialis apricaria), la pivieressa (Pluvialis squatarola) e il combattente (Philomachus pugnax). Tra i mammiferi possiamo osservare il lupo (canis lupus appenninicus), il tasso (Meles meles), la volpe (Vulpes vulpes), la faina (Martes foina); tra gli invertebrati troviamo piccoli scorpioni, gamberi d’acqua dolce, molluschi e farfalle.


Sezione di Paleontologia 

La responsabile per la sezione di paleontologia è la dottoressa Simona Guioli

La sezione di paleontologia fu la prima ad essere attivata. Comprende una parte introduttiva e altre due dove sono esposti i resti fossili di invertebrati e di vertebrati provenienti dal territorio. Anche se non mancano reperti provenienti da tutto il mondo, è importante ricordare che tra quelli locali alcuni sono sicuramente degni di nota. Per esempio l’omero di plesiosauro trovato nelle vicinanze di Zavattarello (PV); si tratta dell’unico resto appartenente a questi grandi rettili marini mesozoici, trovato in Italia (fatta eccezione per alcune vertebre descritte nel 1884 e trovate a Cesuna - Vicenza, ma mai più citate). Altro resto molto importante è il cranio femminile di megacero proveniente dalle alluvioni quaternarie padane; questo cranio apparteneva a un grande cervo ora estinto, i cui maschi avevano palchi larghi più di tre metri. Altra peculiarità è il frammento di palco appartenente a un tipo di alce ora estinto, detto dai lunghi palchi, proveniente sempre dai depositi dalle alluvioni quaternarie padane. La segnalazione di questa specie in questa zona è particolare per due motivi: il primo è che è la segnalazione più a Sud di tutta Europa (probabilmente questi animali non hanno mai oltrepassato il Po), secondo perché in Italia è stata segnalata, a parte in questa zona, solo a Ranica - BG.


Sezione di Mineralogia 

La responsabile per la sezione di paleontologia è la dottoressa Simona Guioli

Molto ricche sono le raccolte di mineralogia e litologia composte oltre che da 221 esemplari esposti, valorizzati grazie ad un allestimento volutamente essenziale, anche da circa 1800 campioni conservati nei depositi del museo. Tutte le classi sistematiche sono ben rappresentate da minerali provenienti da diverse località giacimentologiche sparse in tutto il mondo, in parte acquisiti grazie a donazioni di importanti collezionisti. Nei percorsi rivolti alle scuole, al fine di soddisfare le finalità didattiche del museo, è possibile toccare con mano alcuni campioni scelti ad hoc; altri minerali rivestono invece una notevole importanza scientifica perché rari, provenienti da miniere dismesse, o per particolari caratteristiche chimico-fisiche.


Sezione di Archelogia

La sezione dedicata all'Archeologia del territorio è in fase di restauro e revisione. I reperti rappresentano le testimonianze archeologiche dell'Oltrepò pavese, dalla colonizzazione romana delle antiche città di Iria (Voghera) e Clastidium (Casteggio) al periodo longobardo. I reperti sono di vario genere e spaziano dai ritrovamneto di vasellame a oggetti di uso quotidiano (fibbie e balsamari).