Benvenuto in Municipio! - Tour Virtuale alla Sala Consiliare ed alla Sala della Battaglia

Ultima modifica 16 marzo 2021

PALAZZO GUNELA - MUNICIPIO

Benvenuti nel luogo della democrazia della nostra città, il Municipio.

Con questo tour virtuale vogliamo far conoscere i luoghi del «governo» di Voghera.

Nella sala consiliare si riunisce il “parlamento” cittadino, ovvero il Consiglio comunale.

Buona visita!

 

Città di Voghera

 


 

Il palazzo municipale sorge nella piazza centrale della città, piazza Duomo. E’ il palazzo simbolo del “potere” civile, contrapposto a pochi metri con il simbolo del potere religioso, il Duomo di San Lorenzo.

Impropriamente il Municipio è chiamato dai vogheresi Palazzo Gunela. Questo soprannome è dovuto al furiere comunale (l’odierno messo), vissuto nell’Ottocento, Giuseppe Gonella, una vera macchietta dell’epoca. Egli soleva porsi ai cittadini, che si recavano a palazzo chiedendogli di poter parlare con il Sindaco, dicendo «Parli pure con me, tanto è lo stesso», un modo d’antan di fare satira politica. Ritroveremo questa singolare figura che ha legato il proprio nome al palazzo nella sala consigliare.

Esternamente il monumento si presenta a due piani con il porticato ad arcate che prosegue quello dei fabbricati adiacenti verso ovest. L’avancorpo della facciata è abbellita da tre balconi balaustrati contornati da colonne d’ordine ionico. Questa parte corrisponde, all’interno, all’aula consigliare. Centralmente, sul timpano, è stato scolpito in bassorilievo lo stemma comunale contornato da cornucopie.

Dallo scalone d’ingresso, posto sulla destra, si accede ai piani, il primo, quello di rappresentanza mentre il secondo adibito ad uffici amministrativi.

Nella volta l’affresco dello stemma municipale, mentre sui ballatoi sono stati poi posizionati in apposite nicchie due busti di illustri vogheresi: il primo raffigura Paolo Sacchi, medaglia d’oro al valor militare, mentre l’altro, l’astronomo Giovanni Amedeo Plana.

 

Tour virtuale alla Sala consiliare

 

La sala del Consiglio comunale si presenta di grandi dimensioni, tre grandi finestre consentono di ammirare tutta la piazza dall’alto. Gli arredi costituiscono in banchi ad emiciclo. Contro la parete ovest si trovano gli scanni centrali in cui siede il Presidente del Consiglio, il Sindaco, e gli Assessori. Nelle sedute a sinistra del Presidente del Consiglio siedono i consiglieri dei partiti cosiddetti di centro - sinistra, mentre sul lato opposto (di spalle alle finestre) quelle dei partiti di centro - destra.

Fotografia di Arnaldo Calanca

Sulla volta finemente decorata con varie allegorie, il pittore Paolo Emilio Morgari dipinse un momento storico fondamentale per Voghera, l’atto di elevazione di Voghera a città da parte del re Carlo Emanuele III il 2 giugno 1770, raffigurato mentre consegna il diploma agli amministratori cittadini. Un particolare curioso è dato dal fatto che nel dipinto compare a destra anche la figura del messo Gonella con la livrea da cerimonia, parrucchino bianco oltre a spadino e mazza da cerimoniere.

Fotografia di Fabio Draghi

A corredo vi sono poi affrescati quattro riserve a grisaille di color porpora a simboleggiare l’«ALLEGORIA DEL BUON GOVERNO» perché dovevano ispirare l’operato dei governatori cittadini che si riunivano nella sala.

Le quattro scene raffigurano due delle virtù cardinali: la PRUDENZA (Prudentia) e la GIUSTIZIA (Iustitia), questi sui lati corti della volta mentre su quelli più lunghi abbiamo la CONCORDIA CIVICA e una delle virtù teologali: la FEDE (Diva Religio).

 

Fotografia di Fabio Draghi

 

LA FEDE (DIVA RELIGIO)

E’ il principale dei quattro riquadri affrescati. La fede, che ha sembianze femminili, è rappresentata al centro della scena per darne importanza e potere. L’espressione è fiera e sicura, ed è seduta con una postura derivante dalla statuaria classica su di un trono a spalliera alta, con un velo che ne ricopre gli angoli superiori. Dal capo si dipana una luce a raggiera.

 

Fotografia di Fabio Draghi

CONCORDIA

Raffigurata al femminile, con diadema, seduta quasi di profilo, su di un trono a bassa spalliera. Si trova a destra del riquadro mentre volge lo sguardo sui cittadini impersonificati sotto forma di angeli che si stringono la mano vicendevolmente, vivendo così nell’ordine e nell’armonia.

 

Fotografia di Fabio Draghi

GIUSTIZIA

E’ rappresentata in un modo sontuoso: tiene una bilancia con la mano destra, simbolo della sua iconografia, intesa a dare equilibrio e equità di giudizio. La dea, con il capo diademato, è seduta su di un trono a bassa spalliera. A suoi lati, due scene, a destra, la scena della giustizia che assolve l’innocente volgendogli la mano sinistra e, sullo sfondo un angelo rincuorante. A sinistra la giustizia che condanna i colpevoli.

 

Fotografia di Fabio Draghi

PRUDENZA

La prudenza è la «retta norma dell’azione», scriveva San Tommaso D’Aquino.

Nella filosofia platonica è detta “saggezza” ed è la virtù propria dell’anima razionale.

L’allegoria della prudenza raffigura una giovane donna con serpente e specchio. Il serpente - elemento iconografico più antico - è simbolo della sapienza che opera contro le avversità; simbolo anche della logica.

 

AFFRESCHI ANGOLARI

Raffigurazioni composite a grisaille grigio con lo stemma comunale con corona turrita posto centralmente sormontato da varie allegorie di color porpora.

Nella rappresentazione a tinte porpora sull’angolo sud-ovest, in un cartiglio, parzialmente nascosto dagli oggetti disegnati si legge EMANCIPAZIONE ISRA, l’anno MDCCCXLVIII, e CONCESSO STATUS CARLO. Si tratta di un chiaro riferimento ad un altro momento storico importante. Il 29 marzo 1848 il Re Carlo Alberto di Savoia mentre si trovava a Voghera per passare in rassegna le truppe militari impegnate nella prima guerra d’indipendenza, firmò il decreto con il quale concedeva l’emancipazione israelita.

 

 

Fotografia di Fabio Draghi

Gli ornati a chiaroscuro e gli stucchi sulle fasce a mezzelune sopra le porte con archi raffiguranti trofei allusivi della guerra sono stati realizzati dall’artista Angelo Moja.

Sul pavimento, centralmente, campeggia lo stemma del Comune di Voghera.

 

Tour virtuale alla Sala della Battaglia

Fotografia di Fabio Draghi

In questa sala si svolgono le riunioni delle Commissioni consiliari e della Giunta. E’ anche conosciuta come Sala della Battaglia, nome che deve al quadro opera del conte Stanislao Grimaldi raffigurante una scena della battaglia di Montebello del 20 maggio 1859, durante la seconda Guerra d’indipendenza.

Anche le decorazioni a stucco di questo locale sono state realizzate da Angelo Moja.

 

Stemma comunale

Lo stemma del Comune di Voghera contiene all’interno del simbolo l’aquila imperiale unicipite, come riconoscenza di fedeltà all’imperatore Federico I di Svevia Barbarossa.

Lo stemma è interzato in fascia: nella parte superiore c’è l’aquila raffigurata ad ali abbassate con il capo di profilo, coronata, su sfondo giallo; nel mezzo appena sotto lo scudo è fasciato di nero e di bianco a tre righe alterne; nel terzo, terminante a punta, è colmato di rosso.

Lo storico Fabrizio Bernini seguendo precedenti studi afferma che le bande nere e bianche stanno a significare l’insegna antica della classe nobile, mentre il colore rosso sta a significare il popolo, i primi raffigurati al di sopra di questi ultimi.

Alla sommità dello scudo è raffigurata una corona marchionale.

Sotto lo scudo, figura un nastro azzurro svolazzante, con l’iscrizione in lettere maiuscole dorate Signo Sacrati Imperii durabit Viqueria e un ramo di alloro intrecciato con uno di quercia, legati al centro con nastro rosso.

Lo stemma civico ottenne il decreto di riconoscimento il 27 settembre 1938 dalla Presidenza del Consiglio con l’approvazione della Consulta Araldica.

Sul soffitto dello scalone d’onore del palazzo lo stemma è raffigurato in forma ovale e riporta la corona di città e non quella marchionale. La corona è turrita.

Fotografia di Fabio Draghi

Per la corona di Comune l’art. 97 del Regolamento per la Consulta Araldica, approvato con il R. D. 7 giugno 1943, n. 652 e tutt’ora in vigore, così prescrive: “è formata da un cerchio d'argento aperto da quattro pusterle (tre visibili) con due cordonate a muro sui margini, sostenente una cinta aperta da sedici porte (nove visibili) ciascuna sormontata da una merlatura a coda di rondine, il tutto d'argento e murato di nero”.

Per quanto riguarda il gonfalone del Comune, che rappresenta l’ente all’esterno, esso consiste in un drappo rettangolare di cm 90 per 180, del colore di uno o di tutti gli smalti dello stemma.

Nella sala consigliare oggi campeggia un nuovo gonfalone, realizzato dal Comm. Giorgio Andreoni in memoria del padre Emilio e sempre per il tramite dell’Associazione del Fante donato al Comune nel 1995/96. Tutti i drappi sono cimati, sopra lo scudo municipale, dalla scritta Città di Voghera.

 

Testi di:

Fabio Draghi

 

Bibliografia:

Calanca A. - Colla G. - Draghi F., Palazzo Gunela, Pavia 2015 (EDO-Edizioni Oltrepò)

 

Giornale di Voghera del 14-05-2015
08-07-2021

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